Punti di Interesse
SENTIERISTICA
Il territorio del Comune di Palaia è percorso, da sempre, da una fitta rete di strade sterrate e sentieri che vanno a comporre una serie di itinerari che accompagnano il visitatore attraverso percorsi dedicati alla natura e alla storia, facilmente percorribili sia piedi che in MTB. Alcuni di essi sono stati di recente rimessi in sicurezza, ripuliti e dotati di nuova segnaletica la quale, insieme ad un’adeguata cartellonistica esplicativa, anche in lingua straniera, permetterà ai numerosi turisti di avere anche un quadro storico-culturale dei luoghi visitati.
I sentieri presenti sul territorio comunale sono molteplici e si possono scegliere a seconda di vari aspetti come il tempo di percorrenza, la difficoltà e la tipologia del percorso.
La rete sentieristica del Comune di Palaia è caratterizzata da veri e propri “anelli” dove il punto di partenza e quello di arrivo sono i medesimi, in modo da agevolare il visitatore nello svolgimento dell’attività. Tuttavia, seguendo i Way Points (WP) segnalati sulla mappa e presenti sul territorio, è possibile creare altrettanti itinerari, allungare e/o scorciare il percorso e fare deviazioni a seconda delle preferenze e necessità del visitatore.
Un altro itinerario presente sul territorio comunale è il Grande Percorso Naturalistico che, unito agli itinerari in corso di ripristino, si propone di completare il quadro della rete sentieristica locale, permettendo tutta una serie di percorsi da fare non solo a piedi o in bicicletta ma anche a cavallo. Lo scopo comune e condiviso è quello di valorizzare, tutelare e rendere fruibile il nostro patrimonio culturale e le nostre eccellenze come il paesaggio, il territorio e i prodotti enogastronomici ad esso legati, soprattutto dal punto di vista turistico, settore su cui Palaia basa la propria vocazione.
E’ possibile trovare i PERCORSI di PALAIA TREKKING collegandosi al seguente link: https://it.wikiloc.com/wikiloc/user.do?id=3697689 oppure è possibile seguire e scoprire gli aggiornamenti di “PALAIA TREKKING” da App o da PC.
PALAIA
IL BORGO E LA ROCCA (Punto panoramico)
L’ antico borgo di Palaia, a planimetria longitudinale con annessa piazza, costituiva il fulcro sociale e politico del paese. Dalla piazza antistante alla Chiesa di Sant’Andrea e dai vicoli limitrofi si sale verso la Rocca, a pianta circolare, il punto più alto del borgo. Qui anticamente si trovava il castello medievale detto “Montemagnifridum”, ricordato in un documento del 986. Sulla cima della Rocca si trovava “la Cittadella” con torre a base quadrata, cassero fortificato e mura merlate. Della Rocca oggi non rimane più nulla, solo pochi ruderi, ma dal piccolo pianoro si scorge uno dei più belli e vasti panorami sulla Valdera, dagli Appennini al mare fino al Monte Pisano.
LA CHIESA DI S. ANDREA
Percorrendo Via del Popolo verso la Rocca si arriva alla piazza antistante la Chiesa di Sant’Andrea. La Chiesa, romanica nella sua totalità e interamente in laterizio, fu edificata nel X secolo e faceva parte del primo complesso murario del borgo medievale. Al suo interno, costituito da un’unica navata priva di abside, conserva numerose opere d’arte sacra. Si possono ammirare infatti un Dossale in terracotta invetriata attribuito a Giovanni della Robbia, due Crocifissi in legno dipinto di arte senese di cui, quello sopra l’altare maggiore (1330), attribuito ad Andrea Pisano e due statue ai lati dell’altare, a destra quella di Andrea della Robbia, la “Madonna con Bambino” in terracotta dipinta e a sinistra, la “Madonna del Carmine”, in legno policromo dipinto e firmata da Francesco di Valdambrino (1403), uno degli artisti senesi più noti del 1400.
LA TORRE DELL’OROLOGIO
La Torre dell’Orologio, che si trova al centro del paese, era in antichità una porta civica, detta “Arco del Podestà” (1500) con merlatura ghibellina, divenuta poi Torre Civica delle Ore nel 1655.
IL PALAZZO COMUNALE (Ex Palazzo Cecchi)
Il Palazzo del Municipio di Palaia rappresenta uno degli edifici storici del borgo. Con i suoi tre piani e l’ampio fronte ricco di particolari classici, occupa una posizione di rilievo sull’intera piazza antistante, Piazza della Repubblica. Il palazzo fu di proprietà della Famiglia Cecchi nel 1842 e fu venduto al Comune nel 1920. Nell’atrio si possono ammirare gli antichi stemmi dei Podestà (dal 1500 al 1800) mentre, lungo le scale e in alcune sale, sono visibili alcuni bellissimi affreschi di fine ‘700 attribuiti a Luigi Ademollo (1764-1849) e Gaspare Bargioni, come la Sala della Giunta comunale e la Sala detta “del Turco”, in stile orientalizzante.
PORTA FIORENTINA E VILLA DAL BORGO
La Porta Fiorentina era una dei due ingressi al borgo, è caratterizzata da una merlatura guelfa e risale a prima del 1192. Sono ancora visibili le feritoie, il fortino e i merli. Appena poco fuori da questa si incontra la secolare Villa Dal Borgo, dimora storica ed ex residenza signorile di epoca rinascimentale, caratterizzata da un imponente paramento in mattoni e da un giardino da cui si gode un bel panorama sul borgo di Palaia. Due poderosi leoni in terracotta, oggi privi di testa, ne segnavano l’ingresso sul lato prospettante la villa, dopo aver superato la grande vasca d’acqua e la limonaia. Un magnifico Leccio, denominato “il Leccione” andava a definire la particolarità del giardino, un’ opera di Ars Topiaria unica nel suo genere, risalente al settecento, quando la villa era di proprietà dei Marracci di Pisa, a cui si deve il nucleo originale del complesso. L’albero fu purtroppo distrutto durante la Seconda Guerra Mondiale. Dopo i Marracci, la villa pervenne al casato pisano dei Bacciomei Dal Borgo di San Marco in Kinzica nel 1767.
LA PIEVE DI SAN MARTINO
La monumentale Pieve di San Martino è l’edificio religioso più famoso di Palaia. La sua edificazione risale al 1279, quando i cittadini del borgo si sottrassero alla giurisdizione della vicina Pieve di San Gervasio creando una nuova pievania, distaccata dalla precedente. La Pieve, di grandiose dimensioni, è situata poco fuori le mura del borgo, in direzione nord, lungo la strada che porta a Colleoli e San Gervasio; si presenta come un edificio dal paramento murario piuttosto uniforme, nonostante sia stata restaurata più volte nel corso dei secoli. Degni di nota sono un antico fonte battesimale in travertino, utilizzato verosimilmente per celebrare il rito con completa immersione del corpo e un’acquasantiera in marmo con iscrizione in latino relativa alla donazione della decima del vino.
MONTEFOSCOLI
IL BORGO E IL MUSEO DELLA CIVILTÀ’ CONTADINA
Montefoscoli si presenta come un antico borgo che si estende sul crinale di una collina, a cui vi si accede da una strada serpeggiante, costellata di cipressi. Sulla sommità si trova anche la Pieve di Santa Maria Assunta che risale al 1349, costruita in laterizio, trova confronto con gli altri edifici religiosi del territorio comunale. Il borgo è famoso anche per altri monumenti di interesse storico, come il Museo della Civiltà Contadina e la Casa Museo Vaccà-Berlinghieri, che rappresentano la parte fondamentale della memoria del borgo e una testimonianza tangibile della storia rurale ed intellettuale del passato. I due edifici storici si uniscono e si fondono l’uno con l’altro, distinti nelle loro tematiche ed esposizioni ma allo stesso tempo complici nella conservazione e nella valorizzazione della cultura delle proprie origini.
Museo della Civiltà Contadina – Casa Museo Vaccà-Berlinghieri
I due edifici si trovano in Via Vaccà, 49 a Montefoscoli.
Orario di apertura: Da Aprile ad Ottobre, tutte le domeniche dalle ore 10.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 19.00. Ingresso e visite guidate gratuite.
Info: Associazione Museo Montefoscoli Tel. 0587-657072 / 320-0291217 Email. museoccm@gmail.com
Link al sito web:https://www.museociviltacontadinamontefoscoli.it/
IL TEMPIO DEDICATO A MINERVA MEDICA
Il Tempio di Minerva Medica, situato poco fuori il paese in direzione Palaia, edificio neoclassico immerso in boschetto di lecci, che incanta il visitatore per la sua architettura e la sua aura di mistero. Tra il 1821 e il 1823 Andrea Vaccà Berlinghieri fece costruire in memoria del padre Francesco un edificio isolato dal paese e immerso nel verde, affidando il progetto all’Architetto Ridolfo Castinelli. L’intento dichiarato dal figlio, era quello di realizzare un monumento in memoria del padre come recita la targa frontale del tempio; tuttavia l’imponenza dell’architettura, la cura dei particolari e la presenza di simbologie filosofiche e massoniche, fanno dubitare che questo fosse l’unico obiettivo. La sua storia è stata recentemente inserita nel progetto di web marketing turistico di “Toscana Ovunque Bella”, promosso dalla Regione Toscana.
Tempio di Minerva Medica
- Per visite guidate: Società CdB – Turismo Cultura Arte e Creatività
Tel. 3288325711 / 3338764886 – Email. cdbsnc@gmail.com
Visitabile su prenotazione e a pagamento (tutti i giorni, incluso feriali e festivi) in lingua italiana ed inglese.
- Per Eventi e feste private:Sig.ra Sofia Donalisio
Tel. 0587 657135 / 3332274036 – Email: s.donalisio@alice.it
Link al sito web: http://www.tempiodiminerva.com/
ALICA
Alica nasce come un piccolo borgo sorto attorno al complesso della villa-fattoria, anche se le sue origini risalgono senza dubbio al periodo etrusco. Del castello di Alica si ha notizia certa a partire dal 1120 ma è con la famiglia Gambacorta di Pisa che ebbe la sua rifondazione nel 1335. Successivamente fu donato ai monaci della Certosa di Calci, poi passò di mano in mano a varie famiglie possidenti e nel 1565 tornò di nuovo proprietà dei Certosini, che trasformarono Alica in una florida fattoria fino ai primi anni dell’Ottocento.
Oggi come allora Alica si sporge come una terrazza sulla Valdera, con la sua Chiesa intitolata ai SS. Maria e Jacopo, tra dolci colline, olivi e vigneti. Il toponimo sembra riferirsi al termine latino che dovrebbe identificare il Triticum spelta, ovvero l’antica coltivazione del farro medio o spelta, conosciute sin dall’antichità sia dagli Etruschi che dai Romani.
BACCANELLA
Baccanella sorge alle pendici delle colline di Alica, un piccolo agglomerato di case disposte lungo la strada che da Forcoli conduce verso Palaia e Montefoscoli. Deve il suo nome probabilmente ad un’antica osteria che si trovava dirimpetto alla chiesetta di Santa Maria delle Grazie, antico edificio religioso con campanile a vela costruito intorno al 1615. La località venne spesso citata nei secoli per la presenza di pozze di acqua calda e sulfurea a cui si attribuivano guarigioni miracolose. Di tutto questo rimane oggi solo una piccola porzione di terreno agricolo coperta da residui di combustione naturale, su cui non cresce coltivazione alcuna.
GELLO DI PALAIA
Il toponimo deriva probabilmente dal latino “Agellus”(piccolo podere), caratterizza non a caso il piccolo borgo, situato su una piaggia cretosa tra Palaia, Partino e Colleoli. Gello è ricordato per la prima volta sui registri vescovili lucchesi nel 1260, per la presenza di una Chiesa dedicata a San Lorenzo, di impianto romanico e costruita interamente in laterizio.
PARTINO
Partino, antico borgo a circa 4 km da Palaia, risulta esistente già dal 1260 con la Chiesa di Santa Maria Assunta. Il suo nome deriva probabilmente da “Parthanas” (pascoli), etimologia che rimanda già al periodo preromano, infatti il suo territorio è caratterizzato da molti ritrovamenti di epoca etrusca, riconducibili soprattutto ad ipogei. Alla fine del paese, in direzione Palaia, è visitabile un percorso storico-naturalistico immerso tra oliveti e piante da frutto, curato dal Gruppo Archeologico locale.
SAN GERVASIO
San Gervasio è un antico castello della Valdera e mostra ancora oggi la sua struttura medievale. Di notevole rilevanza è la piccola Pieve, datata al secolo XI e dedicata ai Santi Gervasio e Giovanni Battista e il castello risalente al 930, posto sulla sommità del colle. Nel corso del ‘700 fu trasformato in una villa-fattoria fino ai primi decenni del ‘900.
TOIANO
Toiano è un piccolo borgo che si erge su di uno sperone argilloso, collocato in un bellissimo parco naturale, caratterizzato dai calanchi, fenomeno geomorfologico di erosione del terreno che si produce per l’effetto di dilavamento delle acque su rocce argillose degradate, con scarsa copertura vegetale e quindi poco protette dal ruscellamento. Queste formazioni si possono ritrovare anche nella parte orientale della Valdera, come a Morrona, Terricciola, Lajatico, Palaia e anche qui a Toiano, da dove si può godere della meravigliosa vista sulla campagna circostante. Il borgo fu sede di un castello medievale nei secoli al centro delle lotte di potere tra Lucca, Pisa e Firenze. Oggi il borgo è quasi completamente disabitato, lo si può visitare passeggiando a piedi attraverso una via in muratura ad arcate successive da cui si gode un’ampia vista panoramica.
VILLA SALETTA
Il borgo di Villa Saletta risalente al X secolo circa, si trova adagiato nel cuore delle Colline Pisane e presenta ancora oggi la tipica struttura di un antico castello con mura di cinta e unica via centrale. Conosciuta fin dall’ epoca etrusca, ha vissuto il periodo di maggior splendore tra il XVI e il XVII secolo, quando la famiglia fiorentina dei Riccardi – le cui sorti sono legate ai Medici – ne fece una delle tenute più fiorenti e note dell’intera Toscana. Il borgo oggi conserva il più intatto patrimonio rurale architettonico di tutto il territorio comunale e oltre: si conservano ancora molti degli ambienti che costituivano il piccolo mondo rurale dell’epoca come il forno, i lavatoi, i granai e le cantine; degne di nota sono le due chiese, quella parrocchiale dei SS. Pietro e Michele e quella della Compagnia della Natività di Maria Santissima e del Divino Sacramento in cui si conserva l’immagine sacra della Madonna della Rocca in Valle, dipinto ad olio della seconda metà del XIII secolo opera del Maestro di San Martino. Suggestiva la piazza con l’antica Torre dell’Orologio e il complesso della villa padronale cinquecentesca, ambientazione scenografica di molti film famosi (“Good Morning Babilonia” e “Fiorile” del Fratelli Taviani, “Io e Napoleone” di Virzì).
USIGLIANO DEL VESCOVO
Usigliano di Palaia detto anche “Usiglian del Vescovo”, fu in epoca medievale proprietà dei Vescovi di Lucca su donazione della Contessa Matilde di Canossa. Situato sulla strada bianca che da Palaia porta a Marti, è un esempio della trasformazione di borghi fortificati in ville-fattoria. Oggi è sede dell’Azienda Agricola omonima.
COLLEOLI
Le origini di Colleoli risalgono all’Alto Medioevo, come si evince dalla struttura del castello, trasformato poi in villa-fattoria. La storia della fattoria di Colleoli, diversamente da quella delle altre della zona, nasce con una famiglia pisana e non fiorentina, quella degli Agostini (1494).
AGLIATI, CHIECINELLA E COLLELUNGO
Agliati sorge sulla cima di una ripida collina, dove un tempo era il vecchio castello poi sostituito nel tempo e nello spazio alla Chiesa di San Martino. L’edificio presenta sul fronte una pittura del Santo opera di un pittore genovese, datata al 1935. Da qui partono numerosi sentieri che si inoltrano nei boschi della valle di Chiecinella e verso località Collelungo.
Chiecinella era in passato conosciuta come una piccola meta termale, in quanto l’acqua del torrente era considerata benefica. Tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 vi fu costruito uno stabilimento che presto però si rivelò fallimentare e fu così sostituito da un impianto di estrazione dell’acido carbonico in uso fino agli anni ’70. Oggi lo stabilimento è in disuso.
Collelungo prende il nome dalla villa-fattoria che si trova immersa in un secolare bosco da cui svetta ancora l’antica torre. Oggi la proprietà è privata ma è possibile passeggiare per i sentieri nelle sue vicinanze, da cui si gode un ottimo panorama sulla vicina Toiano.
FORCOLI
Secondo la toponomastica italiana, i luoghi chiamati “Forcoli” hanno origine dalla parola latina “furca” (forca), ma nel latino medievale il termine assume il significato traslitterato di “incrocio”, “biforcazione”, come la forma della forca. Non è chiaro se la biforcazione in questione fosse tra il torrente Tosola e il Roglio oppure tra la valle del Tosola e la valle del fiume Era, sta di fatto che Forcoli è situata in pianura, all’incrocio tra le due valli e i due torrenti. Oggi Forcoli è il centro abitato più grande di tutto il territorio comunale, negli anni ha conosciuto un notevole sviluppo commerciale grazie alla sua posizione favorevole come punto di passaggio tra l’alta Valdera e Pontedera.
Sulla collina domina ancora il complesso di Villa Brunner, un tempo di proprietà dei Gamba Castelli, insieme alla chiesa parrocchiale di San Frediano e l’antica strada medievale detta “Via dell’Impietrato” che collegava la villa-fattoria con il paese sottostante.